L’ultima pubblicazione dell’architetto Salvatore Costanzo, urbanista e storico dell’arte, dal titolo “Giovan Battista Comencini tra vicende urbanistiche, edilizia floreale e arti applicate: dal 1870 al 1924”, che sarà presentata sabato 25 gennaio 2025 alle ore 17:30 nel Palazzo della Cultura (ex Monte dei Pegni) di Marcianise, consente di approfondire la personalità dell’architetto friulano ancora poco noto ma importante esponente del modernismo a Roma, Napoli, Udine, Catanzaro, Sorrento e Marcianise.
Comencini fu il primo architetto ad introdurre le nuove tendenze del gusto Liberty a Napoli con le grandi strutture alberghiere del Grand Hotel de Londres e il Grand Hotel Santa Lucia che segnarono una svolta decisiva nella sua arte. Ma la ricchezza della sua produzione è testimoniata anche da molti interventi urbanistici, quali l’apertura di una galleria che doveva servire per il collegamento tra la piazza di Mergellina con la nuova stazione della direttissima Roma-Napoli; la progettazione di padiglioni temporanei da destinare nel 1900 alla Mostra Nazionale d’Igiene nella Villa Comunale; e il progetto di Chiaja Nova.
Dal quadro biografico tratteggiato con rigore da Costanzo, emergono interessanti approfondimenti sulle sue esperienze lavorative anche fuori dai confini partenopei, attraverso alcuni punti significativi della storia legata alla cultura della conservazione del patrimonio storico-artistico di Terra di Lavoro nel primo Novecento. Il volume, in particolare, ripercorre gli anni della produzione di Comencini a Marcianise, seguendo due significativi tracciati: il restauro complessivo della chiesa dell’Annunziata e la costruzione del Teatro Mugnone, opera realizzata insieme all’ingegnere Guido Milone.

Il primo lavoro ebbe inizio nel mese di marzo del 1908, quando il friulano fu incaricato dalla Congregazione di Carità di studiare il “Progetto generale di restauro e i progetti di stralcio in corso di esecuzione o da appaltarvi”. Numerosi gli interventi di risanamento estesi agli altari delle navate laterali della chiesa, ai due altari maggiori dei cappelloni a destra e a sinistra del transetto, nonché ai rimanenti altari delle due cappelle laterali del coro. Nel 1917, poi, venne consolidata pure la copertura della segrestia e, contestualmente, furono eseguiti i lavori di restauro statico e decorativo della cantoria e dell’organo principale della chiesa. Va considerato che le analisi conoscitive fatte dal Comencini, su molti elementi costitutivi della fabbrica, rappresentano un valido contributo alla conoscenza di nuove indagini comparative emerse dalla lettura dei documenti d’archivio.
Spostando l’attenzione sul progetto originario del Teatro Mugnone, il prof. Costanzo evidenzia che per una serie di motivi e accadimenti, questo progetto ci è giunto in forme più semplificate con delle varianti. Come in altri disegni destinati alle architetture per lo spettacolo – si pensi al Teatro Correa in Roma e al Teatro Augusteo in Napoli –, anche a Marcianise Comencini si rivelò un geniale costruttore di macchine teatrali, campo ereditato dal solco della tradizione del suo primo maestro, Andrea Scala. Alcune ardite soluzioni del Teatro Mugnone rivelano una magistrale capacità di legare, in poco spazio, la struttura dell’edificio attraverso un rinnovato carattere progettuale.
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