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Le cattedre ambulanti di agricoltura

  • Storia

Questo breve racconto non ha alcuna pretesa scientifica. È solo il pretesto per narrare una storia di famiglia imperniata su due personaggi politici vissuti a cavallo fra ‘800 e ‘900: Angelo Scorciarini Coppola (1852-1939), medico-chirurgo, nato a Piedimonte d’Alife (oggi Piedimonte Matese) e fratello del mio bisnonno Gabriele; Vincenzo Mazzenga (1865-1942), avvocato, nato ad Alvito, al tempo in cui la provincia di Caserta – Terra di Lavoro si estendeva fino a Sora. Entrambi, anni addietro, sono stati oggetto di tesi di laurea in Storia Contemporanea e in Storia del Mezzogiorno presso l’Università di Cassino.

Mazzenga era un visionario, un precursore, un uomo che guardava lontano, aperto alle innovazioni tecnologiche, dallo stile di vita alla americana, come oggi si direbbe. Si pensi che nel 1899 aveva già l’auto. Il suo splendido palazzo di Alvito, dove al tempo era stato ospite Giacomo Leopardi, è proprio accanto a palazzo Sipari, frequentato abitualmente da Benedetto Croce (1866 -1952) la cui madre era appunto una Sipari; e proprio con Croce, suo coetaneo, Mazzenga era legato anche da affinità politica. Wikipedia dedica a Mazzenga una pagina e dirò più avanti chi egli era per me.

Vincenzo Mazzenga (1865-1942)

Entrambi filantropi e politici di spicco di quel tempo, Scorciarini Coppola e Mazzenga erano esperti soprattutto di trasporti, comunicazioni e agricoltura. Fecero realizzare ponti e strade, come la via per il Matese; linee di autobus e ferroviarie, come la Napoli-Piedimonte; introdussero nuovi metodi in agricoltura, le concimazioni chimiche, la lotta ai parassiti animali e vegetali, la sanità animale e quella degli addetti alla loro cura e allevamento, le prime macchine agrarie a motore, le colture specializzate, nuove razze di animali, il miglioramento delle condizioni di vita dei contadini e delle loro famiglie e per finire il trasferimento nelle nostre contrade di intere famiglie dal nord Italia di agricoltori specializzati in vari settori. È possibile riscontrare, infatti, molti cognomi del Nord, veneti in particolare, nella zona matesina.

Dalla collaborazione dei due nacquero le “cattedre ambulanti di agricoltura” della provincia di Caserta e, per iniziativa di Scorciarini Coppola, l’Istituto Agrario di Piedimonte che a lui fu, poi, intitolato e che devo lamentare si arrotonda, persino nella cartellonistica locale, in dispregio al rispetto non tanto per il fondatore ma al concetto di memoria in senso lato, in un orribile Istituto A. S. Coppola.

Angelo Scorciarini Coppola fu anche sindaco di Piedimonte e consigliere provinciale, fu il secondo presidente della Camera di Commercio di Caserta e Deputato del Regno d’Italia per più legislature. A lui si deve l’idea, espressa attraverso una proposta di legge, di istituire un Museo del Risorgimento che contenesse le memorie di quel periodo, anni dopo realizzato all’interno dell’Altare della Patria. Una sensibilità particolare, la sua, per quel periodo storico perché era nipote di Vincenzo Coppola (1801-1880) col quale aveva convissuto e si era formato politicamente. Anche quest’ultimo, infatti, era stato sindaco di Piedimonte e poi Deputato del Parlamento napoletano del 1848-49, incautamente sciolta dal re Ferdinando II di Borbone, per cui divenne uno tra i più temibili cospiratori, un rivoluzionario liberale e fautore dell’idea di Unità Nazionale.

Vincenzo Mazzenga con la figlia Gina

Vincenzo Mazzenga, invece, fu sindaco di Alvito, consigliere provinciale e presidente della Deputazione provinciale per quasi 30 anni. Fu lui a promuovere nel 1892 l’istituzione di quelle “cattedre ambulanti di agricoltura” quando in Italia ne esisteva soltanto una a Rovigo. Una istituzione che riuscì con non poca fatica a realizzare anche nella sua provincia e precisamente nelle città di Caserta, Piedimonte d’Alife e Gaeta, grazie al sostegno politico di Angelo Scorciarini Coppola e alla collaborazione di Ernesto Beneduce, fratello maggiore e mentore del più noto Alberto, noto e stimato ministro al tempo del Fascismo, che ne era il segretario tesoriere.

Ma vediamo in sintesi cosa erano e cosa si proponevano di fare le Cattedre. L’idea era nata a Pisa nel 1839 durante un convegno quando gli scienziati italiani si riunirono per la prima volta. Scopo delle Cattedre era di portare l’insegnamento pratico dell’agricoltura direttamente nelle campagne in forma itinerante a coloro i quali, per la quasi totalità, erano tra l’altro analfabeti. Le prime cattedre furono istituite ad Ascoli Piceno nel 1863 e a Rovigo nel 1870 e poi, negli anni ’90 dell’800, a Parma, Bologna, Mantova, Novara, Cremona, Rimini, Cuneo, L’Aquila, Macerata, Piacenza, Pavia, Perugia, appunto Caserta, Piedimonte d’Alife e Gaeta nel 1901, Siracusa e a seguire nel 1905 Rieti e Roma e così via, tanto da superare il centinaio intorno al 1920. La “Battaglia del grano”, durante il fascismo, è il momento di maggior impegno per le Cattedre anche se, nel 1935, lo stesso fascismo le soppresse.

Per concludere, alcune vicende familiari. Angelo Scorciarini Coppola aveva un nipote che si chiamava Alessandro (1891-1962) che era evidentemente mio nonno. Alessandro era avvocato ed era di alta e robusta statura. Molto spesso accompagnava lo zio che non aveva figli. Nessuno dei due guidava per cui c’era l’autista. Vincenzo Mazzenga aveva cinque figli, tre maschi e due femmine, tutti di alta statura. Gina, la maggiore, era alta 1.79 m. Proviamo a immaginare una donna di quel tempo con quelle fattezze. Non si sa esattamente come andò, ma galeotti furono gli incontri politici, i convegni e le conferenze e poi i pranzi e i ricevimenti fino a quando il rapporto da politico si trasformò in altro allorquando i due giovani virgulti, fatti uno per l’altra, si piacquero e convolarono a nozze nel 1920 perché Gina Mazzenga era mia nonna e Vincenzo Mazzenga il mio bisnonno.