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I Majorano. Musicisti di Caserta

  • Arte

Caserta, città di numerosi musicisti, può vantare altri due compositori e direttori di banda e d’orchestra finora sconosciuti, Giovanni e Vincenzo Majorano, padre e figlio, le cui notizie sono state raccolte da Gaetano Torregrosa autore della tesi di laurea magistrale in Discipline Musicali “Storia del Gran concerto Città di Licata”, anno 2007, depositata presso il Conservatorio di Messina “A. Corelli”, relatrice prof.ssa Alba Crea. Torregrossa è cantante lirico e docente precario di educazione musicale nelle scuole medie.

Giovanni Majorano. Direttore di Bande Militari Borboniche e Compositore

Giovanni Majorano nacque a Napoli nel 1813 da Giuseppe, brigadiere trombetta dei Gendarmi della Guardia dell’esercito borbonico, e da Teresa Errica. Fu avviato alla musica dal padre e si diplomò probabilmente in strumento, strumentazione, composizione e direzione d’orchestra presso il Reale Conservatorio di San Pietro a Majella. Trasferitosi a Caserta, fu Aiutante Capo della Fanfarra del Corpo Terzo Dragoni negli anni ‘50 del 1800. Nella stessa città, in realtà, abitava in quegli anni un omonimo, forse suo parente, Francesco Majorano, sergente trombetta del Secondo Ussari, nel Quartiere militare occidentale davanti la Reggia.
Giovanni ebbe dalla moglie Vittoria Romano, nella sua casa in via Sant’Elena, il suo primo figlio, Vincenzo nato nel 1854.
Successivamente all’Unità d’Italia si trasferì con la famiglia a Palermo dove diresse vari corpi musicali e dove fu anche compositore, come attesta un documento manoscritto ed autografo conservato nella biblioteca del Conservatorio “Vincenzo Bellini” dal titolo “Passo Doppio”.
Nel 1867 venne invitato da qualche illustre cittadino nel comune di Licata (prov. di Agrigento) ad educare un gruppo di giovinetti (circa quaranta) nell’arte della musica e quindi, successivamente, a formare il Corpo Musicale licatese. Qui, infatti, l’anno successivo, esattamente il 28 giugno 1868, fondò la Banda Città di Licata. Il 29 aprile 1871 venne nominato «Maestro di Banda» con un assegno di lire 3 al giorno fino a tutto ottobre dello stesso anno, con l’obbligo di fornire partiture, carta da musica ed ogni altra cosa necessaria al funzionamento della Banda. Il Comune, dal canto suo, mise a disposizione sua e della famiglia un alloggio a titolo gratuito in via Progresso.
Giovanni ebbe anche contatti artistici legati a Tunisi che, tuttavia, meritano ancora uno studio. Morì a Licata all’età di 63 anni il 23 luglio 1876 e fu sepolto nel cimitero dei Cappuccini, ma la tomba sicuramente fu espropriata dal Comune ed i resti sono andati perduti.

Vincenzo Majorano. Compositore, Direttore d’Orchestra, Direttore di Banda e Suonatore di tromba sib

Vincenzo Majorano, come già detto, nacque a Caserta nel 1854, in via Sant’Elena, dal militare Giovanni e da Vittoria Romano. Il giorno successivo fu tenuto a battesimo nella chiesa di San Sebastiano ed ebbe come padrino don Francesco Guarnieri. Ricevè i primi rudimenti musicali dal padre per poi studiare a Palermo. Fu suonatore di tromba sib e nel 1867, all’età di tredici anni, seguì la famiglia a Licata – dove il cognome, nel frattempo, era stato registrato come Majorana – e cominciò ad esibirsi nel corpo bandistico fondato e diretto dal padre.
Successivamente studiò ed operò a Tunisi riuscendo a diplomarsi presso il locale Conservatorio in tromba, strumentazione, composizione e direzione. Sposò la licatese Anna Restivo da cui ebbe due figli: Giovanni, vissuto appena quaranta giorni (1885), ed Emanuele Giovanni, vissuto solo tre anni (1886-1889).
Intorno al 1885 diresse anche la banda di Avezzano (prov. dell’Aquila) e, per il suo particolare talento musicale, entrò nelle grazie della Commissione di Vigilanza che propose all’Amministrazione comunale di Licata di assumerlo nella Banda con uno stipendio annuo di lire 200. Quattro anni dopo, il 23 dicembre 1889, venne nominato direttore della Banda stessa, mantenendo questo incarico fino al 1897, quando ritornò a Tunisi come direttore artistico del Teatro Municipale e direttore musicale dell’orchestra dello stesso teatro, denominata “Stella d’Italia”.
Nel mese di luglio di quell’anno ricevette a La Goletta dal Residente Generale di Francia in Tunisia René Millet, rappresentante ufficiale del governo francese a Tunisi durante il protettorato francese in Tunisia, l’onorificenza “Nicham Iftkar” – Medaglia dell’Orgoglio – per meriti artistici ed i servizi resi. Presumibilmente grazie a questa onorificenza, fu insignito anche di quella di Cavaliere nello stesso anno, come riporta «La Vedetta» del 25 luglio 1897.
Verso il 1899 tornò a dirigere la Banda di Licata dove abitò in via Casuccio, oggi via Sottotenente Spina (come ricorda il sig. Amedeo Pisciotta nipote diretto di Vincenzo Majorana), e diresse ininterrottamente il corpo bandistico fino al 20 gennaio 1922, data della sua morte avvenuta a Licata dove fu sepolto nel cimitero dei Cappuccini.
Vincenzo Majorana fu socio della “Filarmonica Petrella” (orchestra di archi e fiati) di Licata con la quale collaborò a lungo per la preparazione e la direzione dell’annuale concerto del Venerdì Santo. Quasi certamente fu anche membro del Circolo dei Mandolinisti.
L’unico documento attestante la sue doti di compositore è uno spartito autografo dal titolo La Dora Baltea marcia militare manoscritta recante in calce “Composta dal musicante Vincenzo Majorano”.

(*) In copertina Vincenzo Majorano (Majorana). La medaglia che si vede appuntata sulla giacca è l’onorificenza ricevuta a Tunisi.


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