Della città romana di Calvi rimangono ancora l’Anfiteatro (I sec. a.C.), il Teatro (II sec. d.C.), il Tempio (I sec.), le Terme del Foro (il più grandioso complesso di età repubblicana finora conosciuto), le Terme di San Leo (I sec.), il Castellum Aquae (I sec.), l’Arco di Trionfo, i resti monumentali di Via Forma (II sec. a.C.).
Teatro Romano. La fase più antica del Teatro, in opera quasi reticolata di tufo, risale ad età sillana (II sec a.C.) ed è visibile nell’analemma sud in opus incertum, mentre la seconda fase (I sec. a.C.) è visibile nelle strutture dei muri radiali in opus quasi-reticulatum a piccoli tufelli. La cavea presenta una particolarità unica, non riscontrata in altri edifici teatrali antichi: ognuna delle dodici arcate interne, alla metà circa dello sviluppo delle strutture, si sdoppia, cosicché sul prospetto esterno si contano 24 arcate. L’ima cavea era formata da 3 gradinate, mentre la media cavea poteva occupare 18 gradinate. L’indagine archeologica ha portato alla luce parte del “porticus post scaenam”, la porta regia, le tre porte d’ingresso, una strada lastricata in calcare sul lato destro ed una scala a sinistra, che serviva per permettere il passaggio degli spettatori al vicino Tempio. Dallo scavo sono emersi un sacello sacro e statue in marmo. Nell’orchestra è emersa una vasca con fontana del I. sec. a.C..
Tempio periptero esastilo (o di Augusto). Nei pressi del Teatro si conserva il podio a due ripiani del cosiddetto tempio di Augusto (I sec. d.C.). La pianta è a forma rettangolare e misura 31,20 x 16,20 m.. Il primo ripiano, profondo 3,10 m, è in opus caementicium e presenta un arco profondo 2,50 m e largo 1,75 m. I lati lunghi del piano superiore in opus latericium sono scanditi, ogni 160 cm, da 11 piattabande, dove erano poste le colonne. Il tempio fu edificato in un’area sacra attiva nel VI sec. a.C..
Anfiteatro romano. La prima fase di costruzione è databile all’inizio del I sec. a.C.. Attualmente l’arena è sepolta ed emergono poche evidente murarie: una semicolonna in laterizio che adornava il portale esterno a settentrione, resti del portale monumentale di ingresso sulla curva orientale dell’arena ed il portale ad ovest che è a tre fornici con volta a botte. Le dimensioni degli assi all’interno sono di 110 x 72 m. L’arena giace a 6 metri di profondità rispetto al piano di calpestio.
Terme del Foro. Le Terme Centrali sono databili verso l’80 a.C. Collegate con una vicina sorgente, mostrano una suddivisione di ambienti posti su tre file e sono visibili l’apoditerium, un calidarium, un tepidarium, il praefurnium ed una cisterna. La parte originaria è in opus quasi-reticulatum con uso del calcare. Costituiscono accanto al nucleo più antico delle Terme Taurine presso Centumcellae, il più grandioso complesso termale di età repubblicana finora conosciuto.
Terme di San Leo. Di esse restano sette corpi angolari in muratura indipendenti tra loro, databili al I sec. d.C.. Tutte le murature sono attraversate verticalmente da tubuli di terracotta ed orizzontalmente da cavità cilindriche da cui fuoriuscivano i fumi della combustione. Il primo muro in opus cementizio è oggi impostato su due ordini. A 10,22 m di distanza si trovano altri due muri slegati che distano tra loro 8,24 m. I due corpi angolari uguali si contrappongono ad altri due corpi angolari uguali. La pianta dei corpi angolari assume una forma rettangolare.
Castellum Aquae (I sec. d.C.). L’edificio a pianta rettangolare è di 11,25 x 5,83 m. Le murature hanno uno spessore di 80 cm. Il monumento all’interno è pieno di accumuli ed assediato dalla vegetazione. Il monumento, in opus latericium, è databile al I sec. d. C..
Insulae via Forma (I a.C. II – I sec a.C.). I ruderi s’affacciano sui lati di via Forma. Sul lato destro della strada si osservano sette ambienti. Il gruppo di ambienti presenta 5 sale con volta a botte ed un corridoio con scala verso il decumanus. Le strutture sono crollate a causa delle piogge. Le ammorsature eseguite con il motivo cosiddetto a vela delle parti in opus latericium alle pareti in opus quasi-reticulatum fanno risalire le insulae verso l’80 a.C.. Gli altri due ambienti sono superstiti di altre sale, databili al II sec. a.C..
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