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Il culto della Madonna delle Grazie a Caserta e frazioni

Nella città di Caserta, così come in alcuni dei suoi casali (frazioni), è assai sentito il culto verso la Gran Madre di Dio, Maria. Si tratta di una devozione davvero variegata, attraverso la quale la Vergine Maria viene onorata sotto titoli diversi. Si pensi, ad esempio, alla Madonna Addolorata venerata nella Chiesa Cattedrale di Caserta dove è oggetto di venerazione una bellissima scultura lignea (risalente al XIX secolo), solennemente incoronata verso la fine dell’Ottocento con decreto del Capitolo Vaticano.

In particolare, però, è diffuso anche il culto verso la Madonna delle Grazie. La devozione verso la Vergine dispensatrice di Grazie è davvero sentita tra la gente della frazione di Santa Barbara dove, all’interno della chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari, si venera una scultura lignea raffigurante la Vergine, con in braccio il Bambinello, nell’atto di mostrare il suo seno, mentre ai suoi piedi prendono posto due “graziose” anime del Purgatorio. A mantenere vivo, ancora oggi, il culto mariano nella frazione casertana, è certamente la presenza dei confratelli dell’Arciconfraternita del Monte dei Morti e della SS. Vergine delle Grazie, fondata con Regio decreto del 14 giugno 1784, concesso da Sua Maestà Ferdinando VI di Borbone.

Vi sono, in realtà, altri luoghi casertani legati indissolubilmente alla Vergine delle Grazie: le frazioni di San Leucio e della Vaccheria. Nella chiesa parrocchiale di San Ferdinando III di Castiglia, inglobata nel più celebre Belvedere di San Leucio, è conservata una copia davvero fedele dell’effige della Madonna delle Grazie venerata nella vicinissima Vaccheria. Il popolo leuciano nutre una devozione particolare verso la sua Mamma Celeste, per la quale vengono tributati solenni festeggiamenti.

Certamente il punto nevralgico del culto verso la Madonna delle Grazie è la collina della Vaccheria. In questo luogo ameno, nella grande piazza, si erge la chiesa parrocchiale della Madonna delle Grazie, gioiello dello stile architettonico neogotico. La presenza dell’edificio sacro, con la relativa venerazione mariana, è legata alla famiglia reale dei Borbone. Fu, infatti, re Ferdinando IV a donare alla comunità della Vaccheria la chiesa, la cui consacrazione avvenne il 2 luglio 1805 e a cui ovviamente fecero seguito pomposi festeggiamenti.

Chiesa di S. Maria delle Grazie in Vaccheria - Caserta

La costruzione della chiesa venne affidata nel 1803 all’architetto Francesco Collecini, con l’aiuto dei collaboratori Giovanni Patturelli e Domenico Brunelli. Le spese per i lavori di costruzione furono interamente sostenute da re Ferdinando in persona decidendo egli stesso, e per sua devozione, l’intitolazione del sacro edificio alla Madonna delle Grazie.

La devozione mariana degli abitanti della Vaccheria è tenuta accesa tutt’oggi dalla presenza di una pregevole scultura lignea raffigurante proprio la Vergine delle Grazie nell’atto di mostrare il seno, con in braccio suo figlio Gesù. La statua, però, venne donata successivamente all’erezione della chiesa, nel 1836 e fatta scolpire per volontà di re Ferdinando II di Borbone.

Statua lignea della Madonna delle Grazie in Vaccheria - Caserta
Statua lignea della Madonna delle Grazie in Vaccheria - Caserta

La chiesa ebbe nel tempo particolare attenzione dei sovrani borbonici: nel 1830, per esempio, la regina Maria Isabella di Spagna, moglie di re Francesco I di Borbone, che spesso si recava lì in preghiera, offrì alla Vergine una preziosa lampada votiva plasmata in oro, argento e lapislazzuli.

Ancora oggi, provvidenzialmente, pur trovandoci in una società alquanto secolarizzata, gli abitanti della frazione Vaccheria riescono a trovare la loro identità proprio nella venerazione verso Maria, venerazione che raggiunge il suo culmine il 2 luglio, giorno in cui la Chiesa ricorda la Madonna delle Grazie, e giorno in cui alla Vaccheria si svolge la grandiosa processione con l’effige della Vergine, a cui prendono parte anche gli abitanti dei paesi limitrofi.

Bibliografia
  • MARIACLAUDIA IZZO (a cura di), Sulle Orme dei Borbone: San Leucio e Vaccheria, Caserta 2006;
  • MICHELE DELL’AQUILA, VINCENZO DE SIENA (a cura di), Arciconfraternita “Monte dei Morti e SS. Vergine delle Grazie – S. Barbara di Caserta 1784 – 2009: 225 anni della sua fondazione, Caserta 2011;
  • Aa. Vv., Arte della Seta. Tessuti, Ricami, Merletti, Costumi d’epoca nell’Italia Meridionale – Catalogo della Mostra tenuta a Caserta, Caserta 1994.

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