La storia della diocesi di Caserta, come è noto, affonda le sue radici nella figura del vescovo di Calatia (antica località nei pressi di Maddaloni), sant’Augusto (V secolo), di origine africana e giunto “prodigiosamente” lungo le coste campane, su di una barca, a seguito della persecuzione attuata dai vandali di Genserico. Successivamente, nel Medioevo, nascerà ufficialmente la diocesi di Caserta così come oggi la intendiamo. Nell’anno 1113, infatti, attraverso la celebre Bolla dell’arcivescovo metropolita di Capua Senne (o Sennete), si concedevano e si confermavano al vescovo casertano Rainulfo le chiese e quelli che potevano ritenersi i “confini” diocesani. Pertanto, la prima sede vescovile venne ubicata sul monte, nell’antica Casa Hirta, l’attuale borgo medievale di Casertavecchia. Qui, infatti, nella piazza si erge maestosa, in stile romanico, quella che un tempo fu la cattedrale di Caserta, posta sotto gli auspici di San Michele Arcangelo il cui culto esisteva già dall’epoca longobarda.
Poiché nel tempo l’abitato in pianura gradualmente incominciò a popolarsi sempre più, in quanto la popolazione stava spostando nel villaggio Torre (primigenia Caserta centro) i propri interessi civili quanto quelli economici, le autorità ecclesiastiche ritennero opportuno, anche in virtù del fatto che il borgo medievale si avviava ad un “ridimensionamento” di ruoli, nei primi anni del Seicento di spostare la vita religiosa in piano. Fu, infatti, sotto il governo episcopale del vescovo Diodato Gentile, che la sede vescovile casertana venne trasferita presso il casale di Falciano, nel palazzo della Cavallerizza, donato da re Ferrante I d’Aragona al vescovo Giovanni dei Leoni Gallucci (XV secolo). I vescovi casertani avranno dimora nella frazione di Falciano per ben 250 anni, compreso il Capitolo dei Canonici della Cattedrale.
Durante il regno di Ferdinando IV di Borbone, poiché la popolazione a Caserta continuava a crescere, si pensò di edificare una nuova chiesa cattedrale, non solo per esigenze legate al culto, ma soprattutto di spazio. Si pensò, quindi, di ampliare la chiesa dell’Annunziata retta dai padri carmelitani, i quali vi rimasero fino al 1783. Anni dopo, nel 1815, l’incarico di realizzare l’ampliamento della chiesa dell’Annunziata venne affidato all’architetto Giovanni Patturelli, celebre presso la corte borbonica per aver realizzati diversi lavori. Il Patturelli presentò un primo disegno del progetto che però non piacque, mentre, al secondo progetto del Patturelli stesso furono aggiunte le modifiche dell’architetto Pietro Bianchi. Nel 1822 venne posta la prima pietra dei lavori della fabbrica della nuova cattedrale che, appunto, doveva ergersi nel luogo dove era ubicata la vecchia chiesa dell’Annunziata.
A reggere spiritualmente quanto materialmente le sorti della chiesa cattedrale vi era il Capitolo dei Canonici, il quale in origine ebbe sede presso la cattedrale di Casertavecchia, quindi a Falciano di Caserta, successivamente a Caserta presso la nuova cattedrale. Fu, infatti, durante l’episcopato del vescovo, nonché nobile nolano, Domenico Narni Mancinelli, a veder completata la “traslocazione” della cattedrale, compreso lo stesso Capitolo, dal monte in pianura. Nel 1841, attraverso la bolla pontificia, il vescovo Mancinelli ottenne il tanto desiderato trasferimento dall’antica alla nuova cattedrale di Caserta e soltanto l’anno seguente, si svolse la cerimonia solenne di “trasferimento”. Il programma della cerimonia, reso noto da diverse pubblicazioni sull’argomento, previde per il 1° febbraio 1842 una solenne processione dell’effige di San Michele Arcangelo (titolare della cattedrale e patrono della diocesi) con la partecipazione delle Autorità civili e militari, le Confraternite laicali, la banda musicale, il clero, mentre il giorno seguente, 2 febbraio, fu proclamata la lettura della bolla papale e si impartì la benedizione solenne con il Santissimo Sacramento.
Bibliografia
- Battista Marello (a cura di), La Cattedrale di Caserta. Materiali per la storia della sua origine, Marigliano 1992;
- Mariaclaudia Izzo (a cura di), Caserta e le sue Cattedrali, Caserta 2005;
- Diocesi di Caserta, Catalogo dei vescovi casertani, con cenni biografici, Caserta 1953.
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