Oggi, 30 maggio 2021, ricorrono 152 anni dalla nascita del casertano Giulio Douhet, generale e teorico della guerra aerea. Viene considerato, infatti, il primo teorico militare italiano di fama internazionale dopo Machiavelli. Douhet vide la luce il 30 maggio 1869 a Caserta, figlio di Giulio, ufficiale farmacista presso l’Ospedale militare, e dell’insegnante Giacinta Battaglia. Fu allievo del Collegio militare di Firenze prima, dell’Accademia militare di Torino poi, e infine della Scuola di applicazione d’Artiglieria e Genio.
È stato anche uno scrittore prolifico avendo pubblicato decine di articoli e spaziando su vari argomenti, dall’elettrotecnica all’automobilismo militare, dalla guerra russo-giapponese alla politica militare, e fino all’aviazione militare. È, infatti, al 1910 che risale il primo di una serie di suoi articoli sull’aeronavigazione, inaugurando così un ampio dibattito sulle possibilità di sviluppo dell’aviazione e sul suo impiego militare. Del resto, il primo uso bellico di aeroplani al mondo si ebbe nella guerra italo-turca (1911-1912) per la conquista della Libia, per quanto siano stati adoperati in minima parte per i bombardamenti, e maggiormente per ricognizioni tattiche e strategiche.
L’opera più importante e più nota di Douhet, comunque, risale al 1921: «Il dominio dell’Aria», un saggio di tattica aerea che contiene una vera e propria dottrina di impiego delle forze aeree, divenendo ben presto un classico del pensiero militare moderno e diffondendosi in tutto il mondo attraverso varie traduzioni. In questo volume ribadiva la straordinaria efficacia dei bombardamenti aerei con esplosivi e gas, capaci di stroncare ogni possibilità di resistenza nemica, materiale e morale; e scriveva che «per assicurare la difesa nazionale è necessario e sufficiente mettersi nelle condizioni di conquistare, in caso di conflitto, il dominio dell’aria».
In particolare, Douhet riteneva necessaria la fabbricazione, in grandi serie, di due tipi di apparecchi: l’aereo da combattimento, potentemente armato con mitragliatrici e cannoncini e parzialmente blindato, per distruggere l’aviazione nemica e conquistare il pieno dominio dell’aria; e l’aereo da bombardamento, capace di trasportare 2 tonnellate di bombe a 200/300 km di distanza, con il compito di sfruttare fino in fondo il conquistato controllo dei cieli. Ovviamente i terribili danni che il bombardamento aereo sulle città nemiche avrebbe provocato venivano considerati preferibili alle più grandi perdite di una prolungata guerra di trincea, di cui era ancora viva la memoria con i milioni di morti della Prima Guerra Mondiale.
La sua battaglia per l’indipendenza dell’Aeronautica come Arma e la rivendicazione delle sue formidabili potenzialità sono state certamente fondate e, sotto molti aspetti, profetiche. Douhet era fermamente convinto che una forte aviazione avrebbe dissuaso un potenziale nemico dal porre in atto una volontà aggressiva.
La dottrina della guerra aerea elaborata da Douhet, tuttavia, fu alquanto osteggiata in Italia, mentre riscosse maggiore successo all’estero, soprattutto in Gran Bretagna e negli Stati Uniti dove è stato istituito il trofeo internazionale «Doueth-Mithcell» per i migliori studenti degli Istituti militari aeronautici.
In Italia, però, nel 1923 – dopo solo due anni, quindi, dalla pubblicazione de «Il dominio dell’Aria» – l’Aeronautica divenne Arma indipendente, realizzandosi così una previsione e un desiderio di Douhet.
La provincia di Caserta, tuttavia, può vantare ancora tanti altri legami con l’Aeronautica. Infatti, a Capua nel 1910 Giovanni Augusta – fondatore dell’Industria Aeronautica Italiana – sperimentò nella piazza d’Armi i primi velivoli biplano “Planeur”, mentre nel 1924 vi nacque la Scuola Specializzati dell’Arma Aeronautica.
Il capoluogo, invece, sin dal 1926 ospita l’Arma Azzurra con due prestigiose unità: l’Accademia Aeronautica, con sede nella Reggia fino al 1943, e la Scuola Specialisti, divenuta poi Scuola Sottufficiali. Nel 1942 per celebrare l’attività della Regia Accademia Aeronautica di Caserta, per la regia di Mario Mattoli, vi fu girato il film “I tre aquilotti” con i protagonisti Leonardo Cortese, Carlo Minello e il grande Alberto Sordi nel ruolo di allievi. Infine, agli inizi degli anni 1960 fu costruito l’aeroporto militare di Grazzanise che dal 1967 ospita il 9º Stormo “Francesco Baracca”.
In conclusione, Giulio Douhet, in quanto teorico militare il cui pensiero offre ancor oggi validi elementi di riferimento, è un altro figlio di Terra di Lavoro da ricordare e Caserta è una città tanto cara a tutta l’Aeronautica Militare.
Bibliografia
- La figura e l’opera di Giulio Douhet. Atti, Caserta 1988.
- GIORGIO ROCHAT, Giulio Douhet, in «Dizionario Biografico degli Italiani», vol. 41, 1992.
- Il dominio dell’aria e altri scritti. Giulio Douhet, a cura e con un saggio introduttivo di LUCIANO BOZZO, Aeronautica Militare, Ufficio Storico, Roma 2002.
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