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La morte dal cielo, 78 anni fa il bombardamento di Caserta

  • Storia

La seconda guerra mondiale fu un conflitto che riversò, forse come mai nella storia, le sue catastrofiche ripercussioni sulla popolazione civile, oltre che naturalmente sui militari impegnati sui vari fronti. Questo elemento è legato essenzialmente sia alle grandi offensive e ritirate che hanno caratterizzato le varie fasi del conflitto, che al grande impatto dell’aviazione nelle azioni belliche. I bombardamenti sono stati la tattica più devastante utilizzata dai paesi belligeranti per la sua capacità distruttiva e per l’impatto psicologico sugli eserciti e sulla popolazione civile. Queste azioni non risparmiarono certo Caserta e la sua provincia. L’azione principale e purtroppo più devastante che interessò questa città ebbe luogo il 27 agosto 1943, ben 78 anni fa.

Il contesto
L’estate del 1943 rappresenta sicuramente il momento in cui Caserta e tutta la provincia assaporarono per la prima volta la tragicità del secondo conflitto mondiale. Anche se il fascismo era caduto, con l’esautoramento di Mussolini nella seduta del Gran Consiglio il 25 luglio 1943 e il suo conseguente arresto, l’Italia rimaneva alleata dei tedeschi ed in guerra contro le truppe angloamericane che intanto stavano risalendo la penisola dopo lo sbarco a Gela in Sicilia avvenuto il 10 luglio. In poco meno di un mese l’isola era stata conquistata dagli Alleati che adesso puntavano ad un nuovo sbarco, questa volta in Campania. L’obiettivo dell’operazione Avalanche – questo il nome in codice dell’offensiva – era Salerno.
Per agevolare l’azione anfibia i comandi alleati dovevano non solo colpire obiettivi militari tedeschi e italiani, ma anche le infrastrutture principali come le linee ferroviarie che potevano tornare utili per il trasferimento di truppe, di munizioni e viveri. Fu in quel periodo, quindi, che i bombardamenti si intensificarono in maniera rapida e violenta. Tra il luglio e l’8 settembre del 1943, data dell’annuncio dell’armistizio tra l’Italia e le potenze alleate, nella nostra provincia si registrarono ben 109 incursioni, contando solo quelle dell’aviazione americana. Il 19 luglio, stessa data del tragico bombardamento di Roma nel quartiere San Lorenzo, per la prima volta Caserta venne colpita dalle bombe alleate che provocarono la morte di 13 civili. La desolazione per questo primo contatto con “la morte dal cielo” fu grande, ma il peggio doveva ancora venire.

27 agosto
L’azione più devastante dei bombardieri alleati si riversò su Caserta il 27 agosto del 1943. Intorno alle 11 di quel venerdì le sirene iniziano a suonare per le strade del centro. La popolazione corre in preda al panico verso i rifugi antiaerei dove spera di trovare riparo e salvezza. Alle ore 12:45 una squadra di 53 B.26, bombardieri medi, si trovano sui cieli di Caserta. L’obiettivo è la stazione ferroviaria. Gli aerei statunitensi iniziano a sganciare il proprio carico di morte. La mira degli aviatori americani però non è delle più precise. Le bombe americane cadono in un raggio di 500 metri dalla stazione andando a colpire l’ospedale di piazza Marconi, la chiesa di Santa Maria di Loreto – al cui posto sorge oggi la chiesa di Sant’Anna –, l’Istituto dei Salesiani e soprattutto la Reggia i cui danni sono ancora visibili nella Cappella Palatina. Dopo l’incursione, si inizia a scavare tra le macerie per cercare di salvare chi è ancora in vita. Il bilancio alla fine è tragico: sono 115 le vittime tra i civili – di cui 20 ferrovieri – che domenica 29 vengono trasportate al cimitero di Caserta per il riconoscimento. I feriti invece saranno oltre 300.

Bombardamento di Caserta, 27 agosto 1943 - Danni alla Cappella Palatina nella Reggia di Caserta
Bombardamento di Caserta, 27 agosto 1943 - Danni alla Cappella Palatina nella Reggia di Caserta
Bombardamento di Caserta, 27 agosto 1943 - Stazione ferroviaria
Bombardamento di Caserta, 27 agosto 1943 - Stazione ferroviaria

La testimonianza
A vivere in prima persona quei momenti, quei tragici minuti di morte, fu anche don Nicola Nannola, in quell’estate del ’43 direttore dell’Istituto dei Salesiani di Caserta. «Venerdì 27 – scrive Nannola – dopo un’ora e mezzo di allarme, improvvisamente alle 12,45 si abbatte su Caserta una valanga di bombe. Il loro obiettivo è distruggere la stazione ferroviaria, poco lontana dalla nostra casa. Il bombardamento ci trova tutti in casa ad eccezione di un confratello, che si è recato al vicino ricovero sotto il palazzo Ricciardelli [nell’attuale corso Trieste]; quello purtroppo non regge all’impeto delle bombe e crolla, travolgendo moltissime vittime… È per la misericordia di Dio se non siamo stati tutti travolti». Come già abbiamo accennato, le bombe americane colpiscono anche le strutture dei Salesiani e Nannola, anche in questo frangente, riporta precisamente i fatti: «Sei sono le bombe cadute nell’area dell’Istituto e tredici nelle vicinanze. Delle sei bombe cadute in casa, una sola colpisce il fabbricato, tre cadono nel giardino e due nei cortili nei pressi della Chiesa. Che danni e che disastri nell’Istituto e nella Chiesa!». Nei suoi scritti Nannola scrive anche del ritrovamento di due confratelli tra le vittime del bombardamento: «La domenica 29 al cimitero possiamo vedere i due nostri morti tra i 115 cadaveri finora ritrovati: un macabro spettacolo, le salme sono state allineate su un prato, esposte al sole di agosto».

Una tragedia senza precedenti che sicuramente non rappresenta un unicum per la nostra provincia. Quasi tutti i comuni casertani, in maniera, forma, ed entità differenti, 78 anni fa hanno vissuto questi lutti, queste ansie, queste paure, quelle di cittadini normali travolti dalla guerra e dalla violenza esplosiva delle bombe. Storie comuni che si riallacciano alla Storia nazionale. Storie nascoste, intime, personali che devono essere riscoperte per comprendere in pieno e toccare con mano quegli eventi che hanno sconvolto le vite di coloro che ci hanno preceduto.

Bibliografia
  • DE MARCO PAOLO, La politica del terrore preventivo dei tedeschi in Terra di Lavoro settembre dicembre 1943, Atti del convegno La resistenza nel Sud – Le azioni spontanee partigiane, Caserta-Mignano Monte Lungo-San Pietro Infine, 21-24 ottobre 2004;
  • NANNOLA NICOLA, I Salesiani di Caserta nella bufera della guerra (1943), Archivio Storico di Terra di Lavoro, Volume IX, 1984-85.

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